Tromsø: caccia alla luce del Nord
Tutto è iniziato per caso una sera dei primi giorni di dicembre.
Oramai da anni uno dei miei più grandi desideri era quello di ammirare di persona lo spettacolo più originale della natura: l'aurora boreale. E cosi, davanti ad una pizza in uno dei tanti locali sui Navigli, con la mia amica Ambra, si materializza l'idea di organizzare un viaggio in Norvegia per la "caccia all'aurora boreale".
Detto fatto nel giro di qualche settimana nasce il gruppetto dei cinque cacciatori di aurora. Viaggiamo con la SAS, ottima ed organizzata compagnia, che non teme ghiaccio e tempeste di neve e offre tè e caffè gratis ai suoi viaggiatori. Per risparmiare qualche euro si "concorda" di spezzare il viaggio con diversi scali e in maniera un pò artistica: Milano - Stoccolma - Oslo - Tromsø. Ovviamente il ritorno non è da meno: Tromsø - Oslo - Copenaghen - Milano all inclusive con una nottata sulle poltroncine dell'aereoporto di Oslo. A febbraio si parte!
Leggi tutto...La magia dello Stradivari

Il suono di un violino "Stradivari" non ha eguali. Puro. Equilibrato. Inimitabile. Molti, infatti, parlano di “segreto dello Stradivari”, ma in realtà, secondo gli esperti, dietro al suo suono non si cela nessun segreto: sono le mani dell’artigiano che hanno costruito strumenti tecnicamente perfetti in ogni parte, dal progetto, alla scelta dei legni, fino alla realizzazione. Secondo altri il tocco finale, infine, sarebbe stata la vernice impregnante che ne ha permesso la conservazione fino ad oggi e la cui composizione avrebbe conferito una particolare timbrica al suono. Affascina molto come oggetti così delicati e preziosi siano riusciti ad essersi conservati integri durante le numerose vicissitudini degli ultimi secoli.
La voce del violino, simile alla quella umana, fa vibrare l’aria e raggiunge le orecchie di tutti, dal musicista all'ascoltatore, trasmettendo emozioni eclettiche, dalla melanconia alla tranquillità all'allegria con la sua forte personalità.
Quando l’onda sonora si infrange nelle mie orecchie, e si diffonde in tutto il corpo, gioco ad abbinare diversi colori al ritmo e alla tonalità del pezzo: il rosso per i suoni bassi e pieni, il blu per quelli acuti e sottili e il verde per quelli più freddi e puliti. Mi ritrovo così ad abbracciare in modo naturale il pensiero di Kandinskij che amava mettere in relazione colore, suono ed emozione.
Leggi tutto...L’Aquila: la Fontana delle 99 Cannelle tra leggenda e musica
Le ferite del terremoto non l’hanno scalfita. Pochi mesi in cura ed è tornata a splendere più bella di prima affascinando i suoi visitatori con i colori delle pietre e i giochi d’acqua. Accogliendo tutti i dubbi di coloro che almeno una volta le hanno contate tutte queste Cannelle e si sono chiesti se fossero davvero 99.
Tante sono le leggende che avvolgono questa Fontana, ma una in particolare mi affascina.
La Fontana delle 99 Cannelle
Siamo nel 1272 ed inizia la costruzione di uno dei simboli della città de L’Aquila, la Fontana delle 99 Cannelle, che ricordano ancora oggi la fondazione dell’Aquila operata dai Signori che decisero di dar vita ad una città-madre riunendo le popolazioni di 99 castelli.
Leggi tutto...Archeologia romana in terra d’Abruzzo: Peltuinum

Circondato dalle cime più alte dell’Appennino, ben protetto dal Gran Sasso, dalla Majella e dal Sirente, all’interno di una conca un tempo occupata, in un lontano passato da un lago, si nasconde un gioiello dell’archeologia romana in terra d’Abruzzo.
Lì, nei pressi di uno dei tanti tratturi che impreziosiscono le montagne abruzzesi, sulla via Claudia Nova che collega la via Salaria e la via Tiburtina Valeria Claudia, sorge l’antica Peltuinum fondata attorno al I secolo a.C..
Netta e ben visibile è la traccia del tratturo che taglia in due la città da est a ovest. Sembra quasi vederle ancora oggi le numerose greggi che attraversano l'Italia centrale passando da qui.
Ma Peltuinum non era solo una semplice città fortificata dedita a riscuotere i tributi del passaggio, era molto di più. Il tempio dedicato ad Apollo e il teatro adagiato dolcemente sulla pendenza naturale della collina ne sono una testimonianza.
Il teatro oggi non accessibile offriva ai visitatori di un tempo un doppio spettacolo, quello dentro al teatro e quello fuori attraverso la visuale incantevole della vallata. In primavera è suggestivo il contrasto tra le vette ancora innevate dei monti circostanti e alberi e prati in fiore. Il vento soffia leggero in questa conca e ti trasporta in un tempo lontano scandito dai ritmi della Transumanza.
COME ARRIVARE: A24 Roma-Teramo uscita L'Aquila Est/ proseguire lungo la SS 17 direzione Navelli/ Prata d'Ansidonia. Da Napoli: A1 Napoli-Roma uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Navelli/ Prata d'Ansidonia